CECCHIGNOLA: IL QUARTIERE DOVE L’INNOVAZIONE SI INCONTRA CON LA STORIA

Nel IX Municipio, nel quartiere della Cecchignola, da sempre passato e futuro si fondono insieme.  Infatti se da tempo il progetto di nuove residenze di Città Verde e Colle delle Gensole che si allineano sempre di più agli standard delle ‘smart city’ europee (inserendosi  in un contesto di ampie aree riservate alla natura, con percorsi ciclo-pedonali che assicurano la fruibilità di spazi verdi e una zona ricca di servizi) di fatto l’area è un gioiello storico di grande valore. E, a riprova di questo, un simbolo incontrastato di storia ed arte si erge da oltre 800 anni sulla vastissima area:  il medioevale Castello della Cecchignola.

La testimonianza ‘viva’ della ‘presenza romana’ nella tenuta del Castello della Cecchignola la si può percepire e ritrovare nella base della torre principale del castello che, originariamente, era parte integrante di un sistema di fortificazione di tipo circolare.  

A pochi metri delle sue mura di cinta è possibile ancora oggi, passeggiare in un lembo di verde di Agro Romano, dove si possono ‘incontrare’ volpi, ricci, picchi e altri animali. La magnifica tenuta si sviluppa attorno a due ampie corti, costituite dal casale, dalla torre (alta 45 metri),e dalle aggiunte ottocentesche. Nella corte più esterna del Castello della Cecchignola si trova una piccola chiesa dalla facciata con elementi decorativi in stile barocco e dall’interno con decorazioni neoclassiche. Il primo documento che contiene notizie del castello,  è una bolla del 1217 di Onorio III Savelli, in cui è registrato il nome “Piliocti vel Cicomola” e ne attribuisce la proprietà al monastero di Sant’Alessio sull’Aventino. Come è ormai risaputo poi il termine Cicomola diventa nel secolo successivo Cicognola e dal XVI sec. si trasforma nell’attuale toponimo di Cecchignola.

Molto più avanti, nel 1617, la proprietà del Castello della Cecchignola passava al cardinale Scipione Caffarelli Borghese, nipote del papa regnante Paolo V, che l’aveva acquistata da Maffeo Barberini, futuro papa Urbano VIII. Proprio in questo periodo, grazie alla famiglia Borghese, verranno realizzati considerevoli lavori di risistemazione del complesso. Essi si devono a più maestranze, che operano tra il 1618 e il 1619, quando Paolo V decise di bonificare la zona trasformandola in un luogo di delizie estive, a poca distanza dall’attuale via Ardeatina.

Ma tornando ad oggi il Castello della Cecchignola (recentemente restaurato dalla sapiente guida dell’ Architetto Dario del Bufalo nel periodo che va dal 2004 al 2006), è diventato meta di visitatori e appassionati di storia. Non solo. Anche di amanti della lettura visto che all’interno di queste maestose mura medioevali si ‘nasconde’  un’immensa biblioteca di storia dell’arte. Si dice che è stato l’architetto stesso ad aggiungere la sua collezione privata ai 5.000 volumi presenti che fanno parte del Sistema Bibliotecario Nazionale. Le sezioni principali sono dedicate a scultura, mosaici, glittica, Roma, castelli, arte bizantina, egiziana e federiciana.

Tempo fa una delle sale del castello erano state persino date in prestito per le riunioni del quartiere in mancanza di un vero centro di aggregazione della zona. Un’ottima idea che però, da quanto si evince da voci di quartiere, è stata messa in pratica solo per un breve periodo.  

Ma sostenere le spese di un castello come questo non è cosa da poco. Ed è infatti di pochi giorni fa la sorprendente notizia che seimila metri quadrati sono stati messi in vendita, attraverso una trattativa privata, nella quale rientrano ben 14 residenze, oltre le scuderie e la falegnameria che al momento sono in uso residenziale. Chi sarà il compratore ancora non è dato sapere. Di certo beneficerà di un luogo dall’indiscusso fascino, dove al suo interno il tempo si è decisamente fermato ma fuori, tic tac, tic tac,il futuro bussa alla porta.